Definizione ed epidemiologia

Obesità Infantile: crescita globale, impatto e necessità di Interventi Integrati.

L’Obesità Infantile è una condizione patologica in rapida crescita, con gravi conseguenze per la salute e significative ripercussioni sociali. Si tratta di un eccessivo accumulo di massa grassa in età pediatrica, causato da uno squilibrio tra l’apporto calorico e il dispendio energetico.

Numerosi programmi di sorveglianza e prevenzione sono attivi a livello internazionale per monitorare e contrastare il fenomeno. L’Italia, secondo i dati, è tra i paesi europei con il più alto tasso per cui risulta indispensabile l’adozione di piani di intervento integrati.

Questi devono puntare alla riduzione dei fattori di rischio legati all’Obesità Infantile e alle sue comorbidità, promuovendo stili di vita sani che garantiscano il benessere fisico, mentale e sociale, in linea con la definizione di “salute” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’obiettivo non è solo trattare la patologia nei bambini, ma prevenire e sostenere uno stato di salute completo e duraturo.

Cos'è l'obesità?

L’Obesità è una condizione in cui si accumula un eccesso di tessuto adiposo, compromettendo la salute. Deriva da uno squilibrio energetico in cui l’apporto calorico supera il dispendio energetico, spesso a causa di una dieta scorretta e uno stile di vita sedentario.

L’OMS sottolinea il rischio derivante di malattie croniche come diabete e ipertensione. L’Obesità viene classificata usando l’Indice di Massa Corporea (BMI), che valuta il rapporto tra peso e altezza. Un BMI superiore a 30 indica Obesità, tuttavia esistono metodi più accurati per analizzare la distribuzione della massa grassa.

Cos'è l'obesità infantile?

L’Obesità Infantile, in rapida crescita specialmente in Italia, deriva dallo stesso squilibrio energetico dell’adulto. Tuttavia, la valutazione è più complessa, poiché tiene conto di età e sesso. Nei bambini, il BMI viene confrontato con grafici percentili per determinare sovrappeso (85°- 95° percentile) e obesità (oltre il 95° percentile). L’Obesità severa si identifica con valori superiori al 120° percentile.

L’Obesità Infantile ha un grande impatto sulla qualità della vita, non solo per le conseguenze a breve termine nei soggetti in età pediatrica, ma anche perché predispone a malattie croniche in età adulta. La prevenzione richiede un’alimentazione corretta, attività fisica regolare, e sensibilizzazione di famiglie e istituzioni. La Giornata Mondiale dell’Obesità, istituita nel 2015 e ricorrente il 4 marzo di ogni anno, mira ad aumentare la consapevolezza sul tema.

Sorveglianza e prevalenza: alcuni dati

Il sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE, attivo dal 2007, monitora l’Obesità Infantile in Italia. Promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ad ogni rilevazione coinvolge circa 50.000 bambini. Nel 2019, il 20,4% dei soggetti di 8-9 anni risultava in sovrappeso e il 9,4% obeso, con maggiore prevalenza tra i maschi. L’indagine ha evidenziato abitudini alimentari scorrette e un alto uso di dispositivi elettronici, mentre i genitori spesso sottovalutano l’inattività fisica dei figli.

A livello internazionale, l’Italia partecipa al programma COSI (European Childhood Obesity Surveillance Initiative) dell’OMS, posizionandosi tra i paesi con una maggiore prevalenza di questa condizione patologica. L’indagine HBSC 2022 ha rilevato che solo l’8,2% degli adolescenti segue le raccomandazioni dell’OMS sull’attività fisica. Il sistema di sorveglianza PASSI mostra che circa 4 adulti su 10 sono in sovrappeso o obesi, con un’incidenza maggiore tra uomini e persone in difficoltà economiche.